I pazienti Covid-19 con comorbilità asmatica potrebbero non presentare un innalzamento del rischio di malattia da infezione SARS-CoV-2 più severa rispetto ai pazienti non asmatici. A queste conclusioni è giunta un’analisi di letteratura recentemente pubblicata sulla rivista The Journal of Allergy and Clinical Immunology (1) che suggerisce l’esistenza di una sorta di protezione dei pazienti asmatici dagli effetti più severi della malattia Covid-19.
Obiettivi dell’analisi
L’alterazione delle risposte antivirali osservata nei pazienti asmatici che, a sua volta, può aggravare l’infiammazione di tipo 2, suggerisce che questi individui potrebbero essere a maggior rischio di morbi- mortalità da Covid-19, si legge nell’introduzione allo studio.
Assodato che il fattore di stimolo più comune di riacutizzazione asmatica è l’infezione a carico delle vie aeree respiratorie, soprattutto con virus debolmente virulenti quali i rhinovirus e il virus respiratorio sinciziale, che causano generalmente infeziioni a carico del tratto respiratorio superiore negli individui sani (2), i ricercatori si sono proposti di verificare se i pazienti asmatici potessero essere a maggior rischio di morbi- mortalità da Covid-19.
E’ stata condotta, pertanto, una ricerca delle letteratura volta ad individuare tutti gli studi epidemiologici finora condotti sul Covid-19.
Il razionale dell’analisi poggiava sul fatto che, dal momento che le cellule epiteliali delle vie aeree respiratorie e i leucociti dei soggetti asmatici possono suggerire l’esistenza di una produzione alterata di interferoni antivirali (IFN-α, IFN-β, and IFN-γ), primarie o secondarie ad infiammazione allergica, il sistema immunitario innato di un individuo non è in grado di prevenire la diffusione di questi virus a livello del tratto respiratorio inferiore (3).
Risultati principali
Considerando gli 8 studi identificati dalla ricerca di letteratura, per un totale di più di 17.000 individui provenienti da aree geografiche diverse del globo, è emerso che i tassi di comorbilità di Covid-19 con asma erano significativamente più bassi della prevalenza di asma riferita in queste regioni.
Non solo: 2 studi indipendenti hanno dato risultati simili, mostrando che i pazienti con Covid-19 e Bpco concomitante o diabete tendevano a presentare un quadro più severo di malattia (4,5), a differenza di quelli con comorbilità asmatica.
In base alle ricerche più recenti, 2 molecole dell’ospite giocano dei ruoli critici nell’innesco dell’infezione severa acuta da SARS-CoV-2. E’ stato osservato che SARS-CoV-2 utilizza il recettore SARS-CoV angiotensin-converting enzyme 2 (ACE2) per entrare nelle cellule e una serin proteasi transmembrana 2 (TMPRSS2) per il priming della proteina S del virus (6).
Il trattamento in vitro delle cellule epiteliali delle vie aeree respiratorie con IFN innalza l’espressione di ACE2.
Per contro, altri ricercatori hanno riportato che l’esposizione a IL-13 riduce l’espressione di ACE2 e aumenta quella di TMPRSS2 nelle cellule epiteliali delle vie aeree respiratorie dei pazienti con asma e atopia.
Inoltre, il tessuto di individui allergici di tipo 2 ha mostrato un’espressione significativamente ridotta di ACE2, con i livelli di espressione di ACE2 inversamente correlati con i livelli della citochina T2 e l’espressione della firma molecolare di T2.
Pertanto, l’espressione di ACE2 è regolata probabilmente in modo reciproco dagli IFN e dalle citochine T2. Infatti, l’espressione di ACE2 nell’epitelio bronchiale dei pazienti asmatici è significativamente più bassa che negli individui sani. I pazienti con Covid-19 di grado severo mostrano livelli significativamente più elevati di espressione molecolare legata a IFN.
Riassumendo
I risultati dello studio suggeriscono l’ipotesi che i pazienti asmatici potrebbero essere protetti dalla Covid-19 in quanto presentano livelli di espressione di ACE2 ridotti a livello delle loro cellule epiteliali.
I ricercatori, tuttavia, non hanno nascosto alcuni limiti metodologici dello studio, quali la natura retrospettiva dei dati epidemiologici, l’assenza di test sulla produzione di IFN o l’espressione di ACE2 nei pazienti Covid-19, soprattutto quelli con comorbilità asmatica.
NC
Bibliografia
1. Matsumoto K, Saito H. Does asthma affect morbidity or severity of Covid-19? [published online May 26, 2020]. Editorial. J Allergy Clin Immunol. doi:10.1016/j.jaci.2020.05.017
2. Zheng X-y, Xu Y-j, Guan W-j, Lin L-f. Regional, age and respiratory-secretion-specific prevalence of respiratory viruses associated with asthma exacerbation: a literature review. Arch Virol. 2018;163(4):845-853.
3. Edwards MR, Strong K, Cameron A, Walton RP, Jackson DJ, Johnston SL.Viral infections in allergy and immunology: How allergic inflammation influences viral infections and illness. J Allergy Clin Immunol. 2017;140(4):909-920.
4. Li X, Xu S, Yu M, et al. Risk factors for severity and mortality in adult COVID-19 patients in Wuhan [published online April 12, 2020]. J Allergy Clin Immunol.
doi:10.1016/j.jaci.2020.04.006.
5. Singer AJ, Morley EJ, Meyers K, et al. Cohort of 4404 persons under investigation for COVID-19 in a NY hospital and predictors of ICU care and ventilation [published online May 11, 2020]. Ann Emerg Med. doi:10.1016/j.annemergmed.2020.05.011
6. Hoffmann M, Kleine-Weber H, Schroeder S, et al. SARS-CoV-2 cell entry depends on ACE2 and TMPRSS2 and is blocked by a clinically proven protease inhibitor. Cell. 2020;181(2):271-280.e8.
Pneumologia
Covid-19 e comorbilitā asmatica, il rischio di malattia severa da infezione SARS-CoV-2 non aumenta
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