Negli ultimi anni, la ricerca sui farmaci antiobesità ha fatto passi da gigante, con nuove molecole che non solo favoriscono la perdita di peso, ma offrono anche benefici cardiovascolari significativi.
Semaglutide, agonista del recettore GLP-1, originariamente sviluppato per il diabete di tipo 2, ha dimostrato di ridurre il peso corporeo fino al 15% e di abbassare il rischio di eventi cardiovascolari.
Tirzepatide, che agisce su due ormoni intestinali (GLP-1 e GIP), con una perdita di peso superiore al 20% e una riduzione del rischio di infarto e ictus.
Il trial SELECT ha evidenziato che la semaglutide riduce il rischio di eventi cardiovascolari del 14%, mentre il trial SCORE ha mostrato una riduzione del 57% del rischio di infarto e ictus nei pazienti diabetici.
Ce ne parla il Prof. Federico Nardi, Direttore SC Cardiologia, Ospedale Santo Spirito, Casale Monferrato e Presidente eletto ANMCO.