Ogni anno in Italia più di 1.000 pazienti colpiti da melanoma potrebbero beneficiare di un trattamento "precoce" con i farmaci immuno-oncologici, subito dopo l'intervento chirurgico, la cosiddetta terapia adiuvante. Una strategia precauzionale, che mira ad anticipare nei pazienti in stadio III e IV completamente resecati l'uso di quest'arma terapeutica, per prevenire la recidiva del tumore o lo sviluppo di metastasi a distanza. La Commissione Europea, nel luglio 2018, ha approvato l'utilizzo di nivolumab nel trattamento adiuvante dei pazienti adulti con melanoma con coinvolgimento di linfonodi o malattia metastatica, sottoposti a resezione completa. Si attende a breve l'approvazione di Aifa che ne aprirebbe la possibilità di impiego anche nel nostro Paese.
Ne parliamo con il Dott. Michele Del Vecchio, Responsabile S.S. Oncologia Medica Melanomi, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano